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Giulia Augugliaro e Nancy Lunghi – Intervista collettiva sul tema donne in politica (TZ, 08.03.2024)

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Risposte complete di Giulia Augugliaro

Cosa l’ha spinta a candidarsi alle elezioni comunali del 2024?

Lo scorso giugno il Consiglio Comunale, composto da 28 uomini e 12 donne, ha respinto la mozione “per un impegno concreto per la parità di genere” che richiedeva l’adesione alla “Carta Europea per l’uguglianza e la parità”. La città fa già abbastanza, dicevano. Eppure le cariche dirigenziali sono ricoperte perlopiù da uomini e nelle famiglie è il “capofamiglia” che riceve la corrispondenza. Come architetta, se chiamo ai Servizi del Territorio, non avrò mai a che fare con donne e se presento un progetto alla Commissione Centro Storico, mi ritrovo da sola tra uomini. Sentire commenti denigratori sulle donne durante la discussione del Consiglio Comunale, senza che nessuno obiettasse, è stata di sicuro la scintilla che mi ha spinto a candidarmi al Municipio e al Consiglio Comunale di Locarno.

Il suo genere gioca un ruolo nella sua candidatura o nel modo in cui vuole fare politica?

Come architetta e femminista, mi sono avvicinata professionalmente alla pianificazione di genere, che altro non è che una pianificazione inclusiva attenta alle esigenze di tutti i tipi di utenza (donne, giovani, popolazione anziana, persone con alle spalle esperienze migratorie, ecc.). Nello stesso modo, in politica desidero farmi portavoce di quelle minoranze oggi sottorappresentate e portare un approccio e visione differente da quella che già siede nei consessi politici.

Mentre le donne sono sovrarappresentate nel volontariato non retribuito, le donne attive in politica sono relativamente poche. Secondo lei, perché? Ha avuto esperienze in merito?

I motivi per cui le donne in politica sono in minoranza si possono ricercare negli stessi motivi per cui la rappresentanza femminile nei quadri alti, sia privati che pubblici, è ancora troppo bassa. Nel nostro sistema ancora patriarcale vi sono discriminazioni di genere che non favoriscono la carica dirigenziale di donne ( stereotipi di lavori prettamente maschili, responsabilità socio-culturale dei lavori domesitici, inadeguata conciliabilità lavoro famiglia, ecc.). Donne che poi forse trovano la loro strada all’interno del mondo del volontariato, più flessibile e inclusivo.

Risposte complete di Nancy Lunghi

Cosa l’ha spinta a candidarsi alle elezioni comunali del 2024?

Il mio avvicinamento alla politica nasce dal mio vissuto: siccome i miei genitori si sono divorziati poco dopo la mia nascita, sono cresciuta soprattutto con una mamma sola, di origine straniera e con un lavoro umile. Ho quindi potuto (dovuto) sperimentare sulla mia pelle tutta una serie di problematiche che mi hanno spinta a voler cambiare le cose e a lottare per una società più equa, solidale e sostenibile. Dopo il periodo degli studi mi sono così avvicinata da un lato al Partito Socialista e dall’altro al Coordinamento donne della sinistra. I quali mi hanno subito accolta quale membro dei propri comitati, fino a convincermi a candidarmi, sostenendomi sempre con convinzione e con l’intento di portare una giovane donna all’interno degli esecutivi. Così prima a Oensigen e poi a Locarno sono stata eletta nei rispettivi Municipi. Visto l’appoggio della Sinistra Unita a una mia ricandidatura e chiaramente vista anche la motivazione a continuare i diversi progetti iniziati negli scorsi tre anni, ecco che mi rimetto a disposizione per rappresentare le cittadine e i cittadini di Locarno.

Il suo genere gioca un ruolo nella sua candidatura o nel modo in cui vuole fare politica?

Sono fortemente convinta che la sensibilità di un individuo non dipenda direttamente dal suo genere. Le diverse sensibilità nascono soprattutto dal contesto in cui si cresce. E in un mondo in cui donne e uomini, ancora oggi, vengono educati con aspettative, ruoli e caratteri diversi, le donne sviluppano quasi inevitabilmente delle sensibilità diverse rispetto a quelle degli uomini. Sensibilità, che però a mio modo di vedere sono positive e possono solo fare bene alla politica e alla società tutta, come la gentilezza, l’altruismo e il rispetto del prossimo.

Mentre le donne sono sovrarappresentate nel volontariato non retribuito, le donne attive in politica sono relativamente poche. Secondo lei, perché? Ha avuto esperienze in merito?

Il contesto di disparità in cui ancora cresciamo e viviamo da un lato fa pensare a noi donne di non essere abbastanza all’altezza per parlare di certe tematiche o per assumere determinate cariche e dall’altro ci convinciamo (o ci facciamo convincere) che i lavori di cura, accudimento o sostegno volontario alla società ci spettino per natura e che questi non abbiano un valore finanziario alla pari di altri lavori. Questa purtroppo è la logica che vede gli uomini dominare sulle donne, i ricchi sui poveri, l’umanità sul pianeta. Una logica che può essere cambiata, ma ci vuole l’impegno di tutte e tutti.

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